Melascrivi e la tutela degli Autori

Diverso tempo fa parlai di Melascrivi, uno dei content marketplace che va per la maggiore in Italia. Per chi non sapesse come funziona, un content marketplace è un contenitore che mette in contatto Autori ed Editori di articoli. Gli Editori pubblicano i loro annunci, richiedendo un determinato articolo specificando il titolo e le linee guida da seguire, oltre che la fascia di prezzo (si va da 8 a 15 centesimi a parola). Gli Autori possono selezionare l’articolo stesso per scriverlo (hanno 48 ore per farlo) e mandarlo all’approvazione dell’Editore stesso. Eccoci quindi all’approvazione dell’articolo, ovvero la questione che volevo analizzare.

Melascrivi nel tempo ha fatto dei passi in avanti notevoli per migliorare il proprio servizio nei confronti di entrambe le categorie coinvolte nella compravendita di articoli, ad esempio dando la possibilità agli Editori di selezionare degli Autori preferiti ai quali sottoporre e richiedere la scrittura degli articoli. Ritengo comunque che gli Autori non siano tutelati come meritano e che gli Editori abusino di questo “vantaggio”. Nello specifico, mi pare ovvio che a livello di stile e di qualità gli Editori possano accettare o meno un determinato articolo scritto da un Autore, ma di tanto in tanto ci si trova a collaborare con degli Editori che sfruttano la loro posizione di forza. Le situazioni da prendere in esame sono di due tipi: quella più drastica, ovvero il rifiuto dell’articolo, oppure la richiesta di correzione dell’articolo stesso. In caso di rifiuto l’Autore riceve una penalizzazione di 50 centesimi di Euro, in caso di richiesta di correzione invece la penalizzazione è di 15 centesimi di Euro.

Purtroppo a volte ci si trova a che fare con Editori che rifiutano gli articoli dando motivazioni che non stanno né in piedi né in terra, solo perché l’articolo scritto dall’Autore non è di proprio gusto. Oppure capita che gli Editori esigano delle correzioni all’articolo attraverso delle richieste che inizialmente non erano state evidenziate sulle linee guida per la scrittura dell’articolo stesso. A volte sembra quasi che le richieste di correzioni con motivazioni assurde vengano fatte solo per “recuperare” i 15 centesimi di Euro di penalizzazione sull’articolo.

Qua sotto prendo ad esempio una parte di una richiesta di correzione inviata da un Editore:

Attenzione: rispettare le seguenti linee guida (seguite da commenti) o l’articolo verrà rifiutato e si rischia il ban. Attenzione ad errori ortografici, grammaticali o refusi: rileggere e correggerli. Inserire la parola chiave all’interno del primo periodo: le parole chiave sono nel titolo. Invogliare il lettore a richiedere informazioni sulle tariffe più conveniente cliccando sulle offerte proposte sul sito: il sito è quello su cui compare il tuo articolo. Inoltre, tutti gli articoli devono essere evergreen, cioè devono andare bene per ogni periodo dell’anno (quindi evitare di usare frasi del tipo “la primavera è alle porte”, “grandi offerte questo mese” ecc.) e devono essere privi di dati numerici (prezzi, date, percentuali, ecc.) fissi (in caso in cui non sia possibile evitare di inserirli vanno seguiti/preceduti da “circa”, “più o meno”, “a partire da”, ecc.)……

Evidenziare subito in partenza che si rischia di vedersi rifiutato l’articolo e di conseguenza di essere bannati per una settimana sembra una minaccia, quindi non è il modo migliore per portare avanti una collaborazione. Ma soprattutto le richieste di correzione non erano quelle evidenziate nelle linee guida di partenza per la scrittura dell’articolo. Non era stato richiesto di scrivere un articolo “evergreen” così come non era evidenziato di non indicare prezzi e dati numerici in generale. Ma ovviamente è scatta comunque la decurtazione di 15 centesimi di Euro.

In un’altra occasione si è verificato che è stato richiesta la correzione per inserire un riassunto di integrazione di 3 righe a fine articolo. Il fatto è che nelle linee guida iniziali la richiesta non c’era, quindi per un Autore vedersi decurtato l’articolo di 15 centesimi di Euro ha poco senso anche e soprattutto in questo caso.

Per questi motivi credo che Melascrivi dovrebbe cercare di tutelare anche gli Autori che si trovano ad affrontare penalizzazioni sia economiche che di lavoro anche quando non c’è un evidente motivo. Perché a volte, oltre al piccolo danno economico della decurtazione sul compenso finale, nel caso in cui l’articolo venga rifiutato l’Autore viene bannato per una settimana perdendo la possibilità di scrivere altri articoli e guadagnare in quel periodo.

Viste le diverse modifiche apportate da Malascrivi all’interno del proprio content marketplace, penso che a questo punto sia evidente come manchi soprattutto questo ultimo passo verso la tutela degli Autori.

La Home Page di Melascrivi
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