Scoperti 7 esopianeti simili alla Terra! E #Google festeggia con un #doodle

La NASA ha annunciato di aver scoperto la presenza di sette nuovi pianeti che hanno dimensioni simili a quelle della Terra. Gli esopianeti si trovano in un unico sistema solare a 40 anni luce di distanza dalla Terra (235 miliardi di miglia), e di questi almeno tre si trovano in una “zona abitabile”. Per festeggiare quella che è ritenuta una delle notizie scientifiche più importanti degli ultimi anni, Google ha deciso di dedicare un doodle alla scoperta della NASA.

Scoperti 7 esopianeti simili alla Terra! E #Google festeggia con un #doodle
Scoperti 7 esopianeti simili alla Terra! E #Google festeggia con un #doodle

Gli esopianeti (si chiamano così perché si trovano al di fuori del nostro sistema solare) sono stati avvistati grazie al telescopio spaziale Spitzer della NASA. La scoperta è stata effettuata da un gruppo di astronomi guidati da Michaël Gillon dello STAR Institute dell’Università di Liegi (Belgio) che hanno avvistato i pianeti orbitare attorno ad una “nana rossa” di nome TRAPPIST-1, leggermente più piccola del Sole, che fa parte della costellazione dell’Acquario nel cielo notturno terrestre. Spitzer è stato in grado di identificare un totale di sette mondi rocciosi, di cui tre nella zona abitabile, dove potrebbe trovarsi dell’acqua allo stato liquido sotto forma di laghi e oceani.

I sette pianeti potrebbero anche essere totalmente ancorati alla loro stella. Questo significa che una parte del pianeta è sempre rivolto verso la stella e che quindi su un lato è sempre giorno e sull’altro c’è la notte perpetua. Questo comporterebbe delle condizioni meteorologiche del tutto a differenti da quelle della Terra, con enormi sbalzi di temperatura e soprattutto con la generazione di forti venti che soffiano dal lato giorno verso il lato notturno.

L'illustrazione mostra come appaiono i pianeti del sistema TRAPPIST-1
L’illustrazione mostra come appaiono i pianeti del sistema TRAPPIST-1

Ecco qua di seguito il video pubblicato sul sito ufficiale della NASA, visibile anche su Youtube, nel quale si spiega l’esistenza di queste sette esopianeti.

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