#Formula1: pasticcio Ferrari al via! Ed Hamilton va in fuga nel mondiale

Dalla prossima gara la Ferrari cambierà il colore della tuta dei suoi piloti, passando dal rosso al giallo, il colore dei polli. Sì, perché Vettel e Raikkonen sono stati due autentici polli nel GP di Singapore che si è corso ieri pomeriggio al Marina Bay Street Circuit. A beneficiare di questo grosso regalo dei due piloti di Maranello è stato Lewis Hamilton, che partiva dalla 5^ posizione in griglia e che si è ritrovato la vittoria servita su un piatto d’argento. Ora l’inglese della Mercedes ha ben 28 punti di vantaggio su Vettel a 6 gare dal termine ed è il favorito indiscusso per la conquista del titolo iridato. Anche quest’anno la Ferrari il titolo lo vince l’anno prossimo.

Per Vettel e la Ferrari si tratta di una clamorosa occasione sprecata. Il pilota tedesco aveva fatto una gran qualifica sabato pomeriggio, prendendosi la poleposition e guadagnandosi una grande chance per la gara di domenica. Raikkonen aveva fatto registrare il 4° tempo, con Verstappen 2° e Ricciardo 3°, mentre le due Mercedes non erano riuscite ad andare oltre la terza fila con Hamilton 5° e Bottas 6°. Ma per una serie di cause, nonostante il gran vantaggio da poter sfruttare al via, la Ferrari non è stata in grado di sfruttare la superiorità che aveva mostrato in pista nei confronti dei rivali.

Che non fosse la giornata della Ferrari ce lo aveva indicato il meteo. Poco prima dell’inizio della gara ha iniziato a piovere (la prima volta in 9 anni!), costringendo i piloti a montare le gomme da pioggia. Quando si sono spenti i semafori Vettel ha fatto pattinare leggermente le ruote ed ha deciso, a metà rettilineo, di stringere alla corda per chiudere la porta a Verstappen. Il pilota tedesco non si immaginava che sull’altro lato della pista Raikkonen avesse fatto la partenza della vita, affiancando il pilota della Red Bull che si è ritrovato chiuso in mezzo alle due Ferrari. A quel punto Raikkonen si è buttato leggermente verso il centro (ma perché), colpendo prima la Red Bull di Verstappen e poi la Ferrari di Vettel. L’incidente ha messo fuori gioco le due Ferrari, Verstappen e Fernando Alonso, spianando la strada verso la vittoria ad Hamilton che nel frattempo aveva passato Daniel Ricciardo.

Il contatto al via tra Vettel e Raikkonen
Il contatto al via tra Vettel e Raikkonen

La gara non ha riservato altre sorprese, eccetto qualche incidente che ha portato in pista la Safety Car in alcune occasioni, ed è andata avanti fino al termine delle due ore previste dal regolamento, con Hamilton che ha fatto la sua passerella sotto le luci del Marina Bay Street Circuit.

Ovviamente dopo l’incidente al via si è cercato subito il colpevole di quello che alla fine è stato certificato come un “incidente di gara”. Vettel che si sta giocando il mondiale avrebbe dovuto rischiare qualcosa in meno rispetto a quanto fatto, evitando di portare Verstappen alla corda in quel modo. Raikkonen avrebbe dovuto pensare a difendere il compagno da Hamilton invece di buttarsi dentro all’arrembaggio alla prima curva, andando a stringere verso il pilota della Red Bull nonostante avesse ancora un paio di metri di spazio alla sua sinistra.  Per evitare il contatto Verstappen, che ha mantenuto la sua traiettoria, avrebbe dovuto alzare il piede, ma ovviamente il pilota della Red Bull non ci ha pensato nemmeno un attimo, perché come ha dichiarato prima della partenza, lui non aveva niente da perdere ed alla prima curva avrebbe provato il tutto per tutto.

Insomma, in Ferrari sono stati dei polli ed hanno gettato al vento una grande occasione. Il mondiale non è finito, ma è ovvio che ora le speranze di vincere il mondiale sono veramente ridotte all’osso se si considera che Hamilton ha oltre una gara di vantaggio su Vettel.

Chiudo con una piccola nota su quel coglione di Verstappen, che non ha colpe dell’incidente, ma che dopo la gara dimostrato ancora una volta di essere un bambino, dichiarando di essere contento di non essere stato l’unico ad uscire di pista e che per fortuna anche le Ferrari erano state costrette al ritiro.

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