Knicks sul baratro con Carmelo

Knicks: Lin, Anthony e D'Antoni

Poco più di un mese fà sembrava che Jeremy Lin avesse risolto tutti i problemi dei New York Knicks, riportando la squadra guidata da Mike D’Antoni a buoni livelli e facendo tornare entusiasmo ed ottimismo al Madison Square Garden.

Ma è durato tutto poco più di una settimana, ovvero il tempo di rivedere Carmelo Anthony indossare la maglia n°7 dei Knikcs. Da quando Melo è tornato in campo New York ha un record che recita: 2-10, con una striscia aperta di 6 sconfitte consecutive dopo la caduta di questa notte sul campo dei Chicago Bulls.

Sul banco dell’imputati ci torna Mike D’Antoni che ormai non può che attendere le ore che mancano alla fine della sua avventura nella Grande Mela. Il feeling con New York non è mai sbocciato ed i risultati deludenti ci hanno messo del loro per mettere in una posizione difficile l’ex Arsenio Lupin del basket italiano. Certo che la dirigenza dei Knicks, soprattutto con l’affaire Anthony con il quale ha smembrato la squadra lo scorso inverno non ha aiutato per niente il buon Mike.

Questa comunque è la dimostrazione che per mettere sù una squadra vincente non ci vogliono i buoni giocatori, ma ci voglio i giocatori vincenti. E’ lampante come Amare Stoudamaire e soprattutto Carmelo Anthony non siano dei vincenti, non lo sono mai stati e mai lo saranno. Non hanno nel loro DNA i geni del campione, del leader, del condottiero. Non a caso Mike avrebbe voluto portare Nash a New York, per avere una guida in campo, un leader autentico che avrebbe dato l’anima per la squadra e per il risultato finale. Invece sono arrivati Baron Davis e JR Smith.

Ormai i Knicks sono sul baratro, dopo le 6 sconfitte consecutive ora vedono a rischio anche l’8° posto ad Est, l’ultimo che garantirebbe i playoff a Chandler e compagni. D’Antoni è al capolinea e per New York si prospetta un’altra stagione buttata.

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