La MotoGP 2019 inizia nel segno di Dovizioso e della Ducati

Domenica scorsa in Qatar ha preso il via la stagione MotoGP 2019. Il primo successo stagionale l’ha firmato Andrea Dovizioso, che in sella alla sua Ducati GP19 ha avuto la meglio sul campione del mondo in carica, Marc Marquez. Il podio è stato completato da Cal Crutchlow su Honda, che sul traguardo ha preceduto un ottimo Alex Rins ed un mai domo Valentino Rossi. La vittoria di Dovizioso attualmente è in stand-by a causa di un reclamo relativo all’appendice aerodinamica montata davanti alla ruota posteriore della GP19.

La prima gara stagionale ci ha fatto capire che anche quest’anno sarà battaglia vera e che ogni domenica la lotta per la vittoria potrà vedere come protagonisti diversi piloti. Honda e Ducati sono sempre le moto da battere, ma la Suzuki ha fatto vedere un potenziale importante, mentre la Yamaha non è riuscita a migliorare quanto sperava alal vigilia del mondiale.

MotoGP 2019: il GP del Qatar

Non poteva esserci un inizio migliore per la MotoGP 2019. Abbiamo assistito ad una gara veramente spettacolare, con molti piloti che si sono giocati la vittoria fino all’ultimo giro. I primi cinque sul traguardo erano separati di appena 6 decimi! Ma alla fine è stata una partita a due tra Marc Marquez ed Andrea Dovizioso, che hanno dimostrato di essere ancora i candidati principali alla vittoria del titolo mondiale.

Nel corso degli ultimi due giri Dovizioso e Marquez si sono sorpassati più volte, con Crutchlow e Rins spettatori interessati, pronti ad approfittare di un eventuale errore dei due piloti di testa. Ma Dovizioso e Marquez non hanno sbagliato.

Il pilota Ducati ha preso la testa della gara alla prima curva dell’ultimo giro ed ha provato ad allungare sul pilota spagnolo. Ma il campione del mondo in carica non si è lasciato intimorire, si è incollato al codone della GP19 ed ha provato a sferrare l’attacco all’ultimo giro. Ma Dovizioso ormai conosce bene il suo avversario, l’ha lasciato sfilare ed ha incrociato la traettoria all’uscita dell’ultima curva, aprendo il gas e sfruttando il motore desmodromico della sua Ducati per tagliare per primo il traguardo. Alla fine solo 23 millesimi di secondo ha separato i due piloti.

La sorpresa più grande è stato Rins, che per tutta la gara ha provato a mettere i bastoni tra le ruote a Dovizioso e Marquez, prendendo spesso anche la testa della gara. Ma la differenza di motore è stata troppo penalizzante sul lungo rettilineo e non ha permesso allo spagnolo di lottare per la vittoria.

Sono apparse in difficoltà le due Yamaha, con Vinales che ha finito solo 7° dopo essere partito in poleposition. Valentino Rossi invece è stato autore di un grandissimo recupero, chiudendo la gara al 5° posto dopo essere partito solo 14° in griglia.

Andrea Dovizioso davanti a Marc Marquez
MotoGP 2019: Andrea Dovizioso davanti a Marc Marquez

Vittoria congelata per Dovizioso: deciderà la Corte d’Appello

La vittoria di Andrea Dovizioso non è ancora stata omologata. Tutti i rivali della Ducati, ad eccezione della Yamaha, hanno infatti presentato un reclamo per l’appendice aerodinamica posizionata davanti alla ruota posteriore della GP19. La direzione gara ha respinto il reclamo, ma ora la parola passa alla Corte d’Appello della FIM.

Honda e Ducati sono le moto da battere

Anche quest’anno le due migliori moto del campionato sono Honda e Ducati. La moto giapponese ha fatto un grosso passo in avanti dal punto di vista della potenza del motore, raggiungendo (o forse addirittura superando) il motore desmodromico della Ducati.

Entrambe le moto sono un’evoluzione di quelle dello scorso anno. Sono stati introdotti altri particolari aerodinamici e si è lavorato molto sull’elettronica. La Ducati sembra aver leggermente ridotto a livello software la potenza del motore per essere più performante anche nel misto.

Per capire quale delle due moto è veramente la migliore bisognerà aspettare le prossime gare, perché storicamente la Ducati va molto bene in Qatar, mentre la Honda ha sempre sofferto su questo circuito.

MotoGP 2019: la Honda di Marquez
MotoGP 2019: la Honda di Marquez

La Suzuki ha superato la Yamaha?

In Qatar le due Suzuki hanno fatto una grande gara. L’unica cosa che sembra mancare alla moto è un motore all’altezza di quello dei rivali. Insomma, il problema è quello degli anni scorsi, ma oggi la Suzuki sembra aver superato la Yamaha nelle gerarchie del mondiale.

La M1 invece non sembra essere progredita rispetto alla passata stagione. Valentino Rossi ha detto che dopo un po’ di giri le gomme cominciamo a scivolare e guidare diventa più difficile, con le difficoltà che si evidenziano soprattutto in accelerazione. Rispetto alle altre moto la Yamaha non riesce a mettere giù i cavalli ed ha problemi di grip. L’unica cosa positiva è il distacco finale dagli avversari. Ma se il potenziale della casa del diapason è veramente questo, allora Rossi e Vinales saranno costretti ad un’altra stagione di sofferenza.

Jorge Lorenzo è già rotto

Non trova pace Jorge Lorenzo, che aveva già riportato un infortunio durante l’inverno (in Thailandia) che aveva rallentato il suo apprendistato con la Honda. Durante le FP3 in Qatar il maiorchino è stato protagonista di una caduta a seguito della quale ha riportato la frattura di della prima costola destra.  I tempi di recupero per Lorenzo sono stati stimati dalle 3 alle 4 settimane. Il prossimo appuntamento in calendario è il GP d’Argentina, che si correrà domenica 31 marzo. Lorenzo è quindi convinto di poter essere al via della prossima gara, per cercare di far meglio del misero 13° posto del Qatar.

La stagione di Lorenzo quindi è già in salita. Avere Marc Marquez come compagno di squadra e punto di riferimento non è facile per nessuno dal punto di vista mentale. Doversi confrontare con il n°93 partendo con un handicap di questo tipo, che va a sommarsi alla minor conoscenza della moto, potrebbe segnare fin da subito la stagione dell’ex pilota Ducati.

Jorge Lorenzo
La caduta di Jorge Lorenzo

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